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C’era una volta un mondo in cui le vendite avvenivano in maniera univoca ed unilaterale: il cliente si recava in uno spazio fisico, dove poteva visionare i prodotti esposti, scegliere quello che preferiva e comprarlo. A quel punto avveniva la transazione.

Oppure poteva essere il venditore a spostarsi di città in città con la merce, per mostrarla ai potenziali clienti che, incuriositi, sceglievano cosa acquistare.

Ad ogni modo, la compravendita avveniva ad un’unica via e con un unico canale. 

C’era una volta, appunto. Perché questo mondo non esiste più da tempo.

In primis perché non siamo più di fronte a un unico spazio di vendita (c’è quello fisico e quello virtuale), né un unico canale (ci sono gli agenti di commercio, i grossisti, i siti internet, gli showroom e così via). 

Poi perché i clienti non provengono tutti dallo stesso luogo, né dalla stessa cultura, quindi i bisogni sono estremamente diversi e non è possibile soddisfarli in maniera univoca.

In un mondo come questo, per un’azienda diventa pressoché impossibile pensare di gestire ogni canale come se fosse uno strumento a sé.

Un articolo pubblicato dal Sole 24h, descrive l’attività di vendita come un processo complesso, che si compone di sette fasi: “comunicazione, individuazione del potenziale cliente, comprensione del bisogno, identificazione della soluzione, negoziazione, definizione contratto, gestione post-vendita”.

Ognuna di queste fasi deve essere gestita in maniera integrata, usando i canali a disposizione per aumentarne l’efficacia. Per far questo diventa essenziale “costruire un sistema multicanale (fisico, online e personale) che partendo dalla centralità dei clienti ne soddisfi le esigenze di tutti i segmenti, efficentando al contempo le attività interne dell’azienda.”

Ma se questo mondo è tale oggi, significa che negli anni passati ha gradualmente subito un’evoluzione in tal senso. Ad esempio, se oggi spesso non è possibile prescindere da un canale di comunicazione o di vendita digitale, 20 anni fa si cominciava a sentirne l’esigenza e nel corso degli anni il commercio si è svoluto sempre di più verso questa direzione.

 

Il problema è che nonostante le evoluzioni del mercato, per molte aziende la posizione non è cambiata. 

E non solo alcune imprese si rifiutano di riconoscere la supremazia del multicanale, ma studi effettuati mostrano che nelle imprese c’è addirittura conflittualità tra i vari canali di comunicazione e vendita, perché sono messi in competizione l’uno con l’altro, creando tensioni e incomprensioni tra il personale all’interno delle aziende: chi lavora nel digital sostiene la supremazia dell’eCommerce rispetto ai canali tradizionali; chi opera coi canali tradizionali rivendica l’essenzialità del rapporto umano rispetto a quello digitale.

 

Ciò di cui spesso le aziende non si accorgono è invece l’essenzialità di utilizzare e gestire questi canali simultaneamente, perché l’utilizzo integrato di tutti i canali migliora l’efficacia nei rapporti col cliente e l’efficienza dei processi interni. Laddove è possibile trattare tutti i canali come uno, è possibile raccoglierne i frutti e misurarne i risultati in maniera efficace.

 

Datasurf è nato così: dalla necessità di soddisfare le esigenze di un’impresa tessile, schiacciata dalla gestione della mole di dati provenienti da piattaforme, agenti, grossisti, negozi. Incapace di ottimizzare i dati e le risorse a disposizione, perché appunto oberata dalle difficoltà insiste in ogni canale.

La richiesta espressa è stata quella di poter gestire tutti i canali di vendita attraverso un unico strumento, che permettesse di tenere tutto sotto controllo e verificare i processi con un semplice clic.

 

Dopo appena pochi mesi, la stessa esigenza è stata manifestata da altre aziende dello stesso settore. 

Da qui l’idea di realizzare uno strumento a disposizione delle aziende, disponibile on cloud, quindi aggiornato e utilizzabile sempre e dovunque, che potesse aiutare appunto a navigare con facilità nella mole dei dati aziendali: da qui il termine Datasurf.

In questo senso, Datasurf è l’evoluzione del concetto tradizionale di eCommerce: uno strumento digitale, progettato anche per l’online, ma che non differenzi i canali di vendita sulla base di un ordine di priorità intrinseco, ma piuttosto aiuti la coesione tra essi, la velocizzazione dei processi, il risparmio di tempo e risorse e non ultimo l’efficienza aziendale.