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Con il termine piccole e medio imprese (PMI) si intende genericamente aziende con un giro d’affari inferiore a 50 milioni di euro. Proprio questi attori guidano il principale flusso di risorse e di occupazione in Italia, ricoprendo un ruolo di rilievo nella vita sociale e culturale italiana.
Secondo le stime di Prometeia, nel 2017 le PMI hanno generato un fatturato complessivo di oltre 2.000 miliardi di euro, impiegando l’82% dei lavoratori in Italia e rappresentando il 92% delle imprese attive.
Numeri che parlano da soli e che decretano le PMI come il vero e proprio tessuto del sistema economico italiano, presente e futuro.
Non tutte sono però consapevoli del potere della loro rete. Capita spesso, anzi, che alcune PMI ragionino da piccola impresa, pensando che lavorare sui processi aziendali e sulla digitalizzazione non sia necessario e dimenticando che anche loro fanno ormai parte di quella catena del valore che contribuisce alla “formazione dei loro vantaggi competitivi attraverso soluzioni flessibili e diversificate” (Il Sole 24h).
Tali soluzioni comprendono necessariamente il ricorso a strumenti che velocizzano il lavoro e consentono di raggiungere risultati con efficienza e professionalità.

Un esempio per tutti è dato dalla crescente necessità di vendita tramite canali multipli (specialmente online), che negli ultimi anni sta prendendo rapidamente campo.

Basti pensare che nel 2019 l’e-commerce (come somma di B2B e B2C) ha prodotto un fatturato globale di 15.751 miliardi di dollari. Le vendite B2C hanno rappresentato il 23% del totale, ovvero 3.535 miliardi di dollari (+ 20% rispetto all’anno precedente). Si prevede che raggiungeranno i 5.000 miliardi di dollari nel 2020, nonostante l’enorme crisi internazionale che il mondo sta affrontando in questo momento, oltre a un aumento del 276,9% delle vendite globali di e-commerce nei prossimi anni.
Parlando dell’Italia, i consumatori online sono circa 38 milioni (62% della popolazione) e si prevede che entro il 2023 raggiungeranno i 41 milioni. Nel 2018 il valore del fatturato e-commerce in Italia è stato stimato in 41,5 miliardi di euro, con una crescita del 18% sul 2017.
Tali valori acquistano un peso ancor più rilevante se si considera che un sondaggio sui consumatori ha rilevato che nel 2018 quasi la metà (46,7%) di tutte le ricerche inizia su marketplace come Amazon, eBay ed Etsy, rispetto al 35% su Google. Inoltre, secondo BigCommerce, a partire dal secondo trimestre 2018, i venditori di terze parti sono diventati responsabili della maggior parte (51%) delle unità vendute su Amazon.

Questi dati mostrano in maniera evidente come le aziende abbiano l’obbligo di trovarsi su questi canali. E considerando – come detto – che le pmi rappresentano il 92% delle imprese attive italiane, il ragionamento è semplice: se ancora non hai iniziato il tuo processo di digitalizzazione, è questo il momento di farlo. E se non sai farlo, fatti aiutare: Datasurf supporta attivamente le PMI nella gestione del complesso mercato delle vendite multicanale, fornendo soluzioni su misura per garantire processi di vendita veloci e sempre aggiornati.